domenica 7 novembre 2010

RASTIGNANO - STANNO CANCELLANDO LE NOSTRE RADICI

     Una problematica decisamente attualissima è l'odierno reale potere d'intervento delle Soprintendenze nei confronti della "febbre edilizia" che già da molti anni minaccia di seppellire l'Italia con i suoi monumenti e la sua storia sotto una coltre di cemento e mattoni, come peraltro denunciato dalla stampa più qualificata e consapevole.
     Il diminuito potere d'intervento delle Soprintendenze viene attuato di fatto attraverso il sistematico taglio del personale e delle risorse finanziarie, nonostante il quadro normativo di riferimento (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, 2004) non presenti modifiche sostanziali rispetto alla situazione precedente.
    In particolare, la carenza di funzionari tecnico-scientifici e la scarsità di fondi per effettuare missioni sul territorio (molte Soprintendenze non dispongono di auto propria) fa sì che:
-1- Risulti sempre più difficile venire a conoscenza in tempo utile dei crescenti numerosi "attentati" al nostro patrimonio artistico e naturale.
-2- Pur venendone a conoscenza, non sempre vi siano concrete possibilità di intervenire efficacemente, anche per la scarsa sensibilità e collaborazione di molti proprietari di beni architettonici.
     Un tipico esempio di tale situazione è rappresentato dalla segnalazione (una delle tante) che di seguito pubblichiamo e che riguarda la cappella privata del XIX secolo situata nella frazione Rastignano del comune di Pianoro (Bo).
                                                          
                                                                       Germana Aprato

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"      Già da vari mesi è apparso un cartello di vendita sulla porta di una ex cappella privata della Villa Pini, sulla strada della Futa (via Andrea Costa 43/2) a Rastignano a sei km dal centro di Bologna....
       Il curioso, a dir poco, è che il cartello promette "USO ABITATIVO"chiaramente riferibile alla chiesetta stessa (anche la indicazione di 110 mq è significativa).
      Questa chiesetta era di pertinenza  di Villa Pini e quindi abbastanza vecchia (almeno un secolo) e come tipologia è un edificio unico a Rastignano.
      Mia moglie, da piccola ricorda di avervi assistito alla messa nei primi anni '50, quando un sacerdote ci veniva di domenica.
............noi abbiamo tribolato per anni per rispettare i vincoli alla ristrutturazione di un nostro ben più modesto edificio di cui si intendeva mantenere un ricordo dell'architettura rurale.
Qui siamo ben oltre!   Possibile che anche la Sovraintendenza non abbia avuto voce in capitolo su un edificio del genere?     Fa effetto vedere il cartello "VENDESI USO ABITATIVO" proprio sotto una scritta incisa sul portale e ben leggibile ancora "MARIAE V. DE MERCEDE SACRUM".
    Grazie per l'attenzione ed i migliori saluti.

                                                                  O M I S S I S
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(Questa segnalazione è corredata da tre fotografie, che pubblichiamo in calce.
La Sezione  Bolognese di Italia Nostra si impegna fin d'ora a sollecitare l'intervento della Soprintendenza per i beni architettonici ed il paesaggio, intervento peraltro possibile ai sensi del Codice Beni Culturali sopra ricordato.